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ItinerDiary: Friland, i mini-alloggi eco erranti

Friland nasce dalla passione per il nostro territorio, quello in cui viviamo ma spesso paradossalmente non conosciamo. Una passione che trova la sua espressione nel turismo sostenibile, il quale fa leva su un modello di economia circolare basato su energie rinnovabili e il non consumo di suolo. Si definiscono “stanze nella natura“, questi moduli su ruote nomadi, ecologici e autosufficienti, i quali si insediano temporaneamente in luoghi naturali selezionati, per poi ripartire, senza lasciare traccia del loro passaggio. Il primo servizio in Italia di mini ed eco alloggi distribuiti in contesti naturali. Questo progetto tutto friulano di strutture ricettive erranti, non ha tardato a trovare consensi e a suscitare curiosità. In particolare, ovviamente, la mia.

Nel cuore dei Colli Orientali, culla di tradizioni vitivinicole uniche, ho colto l’occasione per fuggire dal caos quotidiano. Ho deciso di sposare la causa di Friland e vivere una esperienza autentica in simbiosi con la natura, proprio nel periodo autunnale che amo tanto, dove le foglie cambiano colore e le piante vestito ogni giorno.

Bevenuti nei Colli Orientali del Friuli con Friland!

Ho voluto condividere questa esperienza con il mio ragazzo. Il nostro arrivo e self check-in è stato battezzato con la pioggia friulana, che ha reso molto suggestivo la nostra immersione nella natura. Una volta entrati, lo spazio di questi mini-alloggi non si rivela essere poi così piccolo rispetto a quanto offre: non manca davvero nulla. La casetta è stata studiata e realizzata in modo da essere energicamente autosufficiente. I materiali utilizzati sono naturali e il design è essenziale: ogni piccolo dettaglio è stato progettato per garantire il massimo comfort.

L’angolo che ovviamente colpisce di più l’occhio è l’immensa finestra adiacente al letto. Una volta coricati, sembra davvero di dormire all’aperto. Ho amato svegliarmi immersa nella natura, con calma e senza il richiamo di orologi, rispettando i miei tempi e i miei ritmi naturali. Un lusso che purtroppo mi concedo raramente, insieme alla colazione che ho voluto fare a letto, gentilmente offerta dalla struttura.

Il mio fine settimana ideale l’ho decisamente ritrovato tra queste pareti, in grado di accogliere senza confinare la nostra mente in uno spazio protetto. Un’occasione di prendersi una pausa lontano dalla quotidianità, seppure incredibilmente vicino a casa.

In realtà, ad accoglierci non è stato solo il paesaggio: un benvenuto graditissimo ci è stato dato anche dal Friulano di Tunella. Il modulo che si è prestato a diventare la nostra casa è infatti a sua volta ospite dei vigneti Tunella: in maniera gentile e discreta, questi condividono volentieri un po’ del loro terreno con coloro che scelgono di vivere qui questa esperienza inedita.

“Poter ospitare nei nostri vigneti un progetto che fa della sostenibilità e del rispetto della natura i suoi capisaldi è per noi un piacere, in quanto sposa la nostra filosofia aziendale” racconta Massimo Zorzettig, titolare dell’azienda Tunella che di lì a poco avremo conosciuto. Ovviamente non ci siamo risparmiati una passeggiata in mezzo alle vigne, per rinvigorire lo spirito e rinfrescare la mente.

Degustazione dei vini di La Tunella organizzata da Friland

Ci siamo momentaneamente allontanati da Friland, per incontrare in vineria Massimo Zorzettig. Insieme a suo fratello Marco e alla mamma Gabriella, è custode di più di cinquant’anni di storia familiare oltre che di 70 ettari di vigneti. Una volta arrivati, si è offerto di farci da cicerone della sua azienda, visita che si è rivelata essere un interessante viaggio nella storia di una delle stirpi di vignaioli più rinomate del Friuli.

Lo stesso nome dell’azienda, che si chiama Tunella dal 2002, racconta molto. Il nuovo nome che ha soppiantato il precedente Livio Zorzettig, è un toponimo che indica un casale e un colle situati in prossimità dell’azienda, tra prati e vigneti immersi nel dolce paesaggio dei Colli Orientali. Quest’ultimo è uno dei segreti della qualità del vino Tunella, la cui collezione è formata da vini autoctoni, uvaggi e cru monovarietali. Questo perché dentro ogni bottiglia rimane traccia della terra, del sole, della pioggia e del vento: perché il vino raccoglie tutto ciò che riceve.

Ho riassunto in un elenco ciò che dopo la visita abbiamo avuto il piacere di assaggiare. Non stupitevi della quantità: io e Luca siamo venuti qui per vivere l’esperienza a 360 gradi, e di certo non ci siamo lamentati ad arrivarci assaporando calici di 13/14 gradi!

  • Ribolla Gialla ‘Rjgialla’ 2019
  • Friulano 2019
  • Malvasia istriana “Valmasìa” 2019
  • Cobajè 2018
  • Bianco sesto 2018
  • Refosco dal Peduncolo Rosso 2018
  • Schioppettino 2017
  • L’Arcione 2016
  • Pignolo  2015

Abbinati a queste prelibatezze, con i primi vini ci hanno offerto del Montasio e dei grissini. Con i rossi, invece, in quanto disinvolti accompagnatori di carni, ci hanno proposto lo Stravecchio.

Conclusa la degustazione, non ce ne siamo andati via a bocca asciutta: ci siamo portati con noi i nostri preferiti: io armata di Rjgialla e Refosco, mentre Luca di Rjgialla e Arcione.

Arrivederci Friland!

Quest’anno abbiamo dovuto accettare un baratto sleale: i nostri impegni e la nostra quotidianità, in cambio di un isolamento forzato a casa.

In questi tempi dove la città sembra diventata una trappola, mi son ritrovata come tanti altri a rivolgermi alla natura. Uscire di casa è diventato improvvisamente un rifugio in cui liberarsi emotivamente, il che ha manifestato una completa inversione di tutte le logiche.

Il nostro amore in particolare per la natura si è rinnovato, supportato dagli effetti positivi che questa comporta sulla nostra salute fisica e psicologica. Sembra ovvio dire che abbiamo bisogno della natura, ma quando la vita procede con i ritmi a cui ci siamo abituati, è facile perdere di vista quel bisogno. Ora che non abbiamo avuto altra scelta che rallentare, abbiamo riscoperto il semplice e potente comfort della natura, poiché tante altre forme di distrazione si sono dovute momentaneamente fare da parte.

Penso che dovremo tutti prendere esempio dai mini eco-alloggi Friland e allontanarci dallo stress e dagli affollati centri urbani, per immergerci in una esperienza a stretto contatto con la natura.

Da sempre quest’ultima si offre come un rifugio e va per questo rispettata, esattamente come chi si ama.

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