ItinerDiary: profumo di una vacanza in chalet a Casa Narauni
C’era una volta una valle meravigliosa, disabitata, incontaminata. Nascosta in un altopiano tra le Prealpi Giulie, si trovava un maso in disuso, abbandonato in mezzo a un prato. É proprio così che immagino l’inizio di una fiaba, ed è proprio così che comincia l’avventura di Mario e sua sorella Rita. Guidati da profonda passione e non poca caparbietà, hanno deciso infatti di dare nuova vita a questo luogo, con pazienza e determinazione.
Proprio con questi valori, una vecchia stalla costruita come una struttura ipogea sotto la collina al riparo dalle perturbazioni è riuscita a trasformarsi in una splendida struttura ricettiva. L’obiettivo è stato, fin da principio, quello di portare di nuovo alla luce un posto incontaminato, una piccola valle incantata di singolare e rara bellezza.
Passo dopo passo, i due fratelli hanno così aperto una strada, portato la corrente elettrica e poi gradualmente sempre nuove migliorie, rimanendo sempre fedeli alla tipologia alto-montana della struttura. La filosofia che governa questo chalet è che non c’è molto da inventare, se si offre già il meglio nella propria genuina semplicità.
Il sorriso di benvenuto mi viene dato dal figlio di Mario, Luca, che fin da bambino, ha camminato, sfalciato, curato e vissuto questa terra. Con orgoglio ed emozione mi racconta di questo luogo, una fiaba dove le montagne, le valli, le acque, le nevi, i boschi, le rive scoscese, i tramonti e le nebbie dovute a nuvole cadute sono parte di una natura che, prepotente, non sta fuori, ma entra dentro all’anima.
Casa Narauni ora ha un nome, derivante da Ta-Narauni che in gergo ladino/slavo vuol dire “sta-nel piano”, e con esso una precisa identità. Si riconosce come un ambiente ristrutturato, che mantiene la sua anima e la sua storia, e si rende disponibile ad accogliere tutti coloro che amano la natura, i cavalli e sono in cerca di qualcosa di emozionante e indimenticabile. Come la valle in cui rimane protetta, che ad ogni ora del giorno regala cartoline da favola. Un angolo magico di Friuli dove il respiro arriva così in profondità da sciogliere tutte le tensioni. Mentre i muscoli si rilassano, il tempo si dilata e le giornate tornano a concedere gli spazi necessari in cui vivere. Tutti noi abbiamo bisogno di una pausa per purificarci e tornare ad essere noi stessi: una bella passeggiata in giardino e le energie negative si dissolvono nell’aria, ve lo garantisco.
Qual è la differenza tra una baita e uno chalet?
Sia la baita che lo chalet sono strutture in legno, propongono tetti a spiovente e si trovano in ambienti alpini, e per questo spesso vengono confuse. Si differenziano però in particolare per la loro grandezza. Mentre una baita di solito è molto piccola, adatta ad ospitare al massimo una famiglia, lo chalet è molto più grande, e può svilupparsi anche su diversi piani.
La baita propone un arredo rustico e meno ricercato, mentre lo chalet ha uno stile più raffinato, spesso con decorazioni in legno intagliato, poggioli e terrazze. La ragione di queste differenze va cercata nella storia e nella tradizione. Le baite erano infatti abitazioni di uso provvisorio, usate nel periodo dell’alpeggio (tra aprile e novembre), spesso affiancate da un fienile o una stalla. Gli chalet invece erano delle vere e proprie abitazioni, adiacenti a vigneti, campi coltivati o frutteti, dotati di stalla e granaio.
Nello specifico, lo chalet di Campo di Bonis è strutturato su tre piani, di cui quello inferiore è diviso in due appartamentini con ingresso indipendente, mentre quello superiore dispone di tre camere. Nel restante piano, Casa Narauni accoglie tutti i suoi ospiti, per un massimo quindi di una quindicina, in una taverna con salottino e camino a legna acceso. Ogni cosa si trova al suo posto e con un’eleganza naturale, non ostentata.
Al piano di sopra attendono camere che profumano di legno con soffici piumoni, che si affacciano su boschi e montagne. Il paesaggio è molto particolare, si sviluppa in un susseguirsi di colline e doline, pendii dolci tra i quali sorgono faggete, pinete, e noccioli. Con un po’ di fortuna si possono avvistare animali, quali il rarissimo Gallo Cedrone, specie divenuta protetta, la beccaccia, il gheppio, gufi, civette e falchetti, i quali nidificano nelle Bressane posizionate in luoghi ben studiati dei vecchi abitanti ormai in via di estinzione.
Proprio come nei film, mentre apri le imposte di legno nelle prime ore della giornata, respiri l’aria frizzante del mattino, che ti sveglia insieme al caffè che corri a goderti in veranda insieme all’alba. L’ambiente gode di una finestra panoramica che lascia senza fiato e immerge istantaneamente nel verde. Un risveglio dolce, prima di partire per una bella passeggiata nei boschi, magari in sella, se si ha cura di prenotare l’escursione a cavallo.
La struttura adiacente alla tenuta è dei due cugini di Mario, Claudio e Massimo. Con i cavalli presenti nel territorio hanno creato un agriturismo con maneggio. Insieme, tutti e tre hanno unito le forze per riuscire a creare un circuito di cavallo Cross Country di livello 3 stelle per campionati internazionali, e così facendo sono riusciti a richiamare persone da tutta Europa per gareggiare lungo il percorso che si snoda in una decina di chilometri, sviluppato con ostacoli studiati e posizionati in tutta la piana di Campo di Bonis.
Cosa fare in questo angolo di Friuli Venezia Giulia
Come avrete capito, qui siamo lontani dal rumore dei caroselli sciistici, hotel moderni e traffico domenicale: qui le montagne del Friuli hanno saputo mantenere una loro integrità e permettono ancora di vivere la montagna nel modo più genuino. Con rare ma intense nevicate, ad una quota di soli 500m, la valle si riempie presto nei periodi più freddi di neve, la quale in in poco tempo poi si scioglie, regalando panorami ogni giorno diversi e incredibili.
Ci sono diverse belle escursioni da fare, tra cui parte del “Cammino Celeste”, il quale collega Aquileia al Monte Lussari, e il “Sentiero delle cascate“, un percorso naturalistico che prende piede lungo le acque scroscianti e limpide di una suggestiva gola torrentizia. Il rio Boncic nasce dal pianoro di Campo di Bonis; dopo circa 1,5 km precipita attraverso una spettacolare successione di salti, alcuni dei quali alti più di dieci metri, da quota 670 m circa a quota 445 m. Le cascate si sviluppano in un ambiente naturale incontaminato, tra una folta vegetazione, in una stretta e tortuosa gola, incisa nel Flysh del Grivò, definito quest’ultimo l’artista geologico delle terre orientali del Friuli Venezia Giulia, poco prima della confluenza nel Rio Bianco, affluente del Natisone.
Non sono sentieri troppo impegnativi: sono ambientare su mulattiere o strade forestali di bassa difficoltà, ma nel caso qualcuno si volesse mostrare più impavido, consiglio il costume per un bel bagno nelle fresche e pure acque. A mezz’ora in macchina, il collegamento a Bovec in Slovenia attira sempre molti sportivi e appassionati di bici, che approfittano per avventurarsi in discese in rafting o canyoning.
Nel maneggio adiacente a Casa Narauni, è possibile gustare la tipica cucina ruspante friulana, ma nelle vicinanze è presente anche un’ampia scelta di cantine, trattorie, ristoranti. Immancabile una visita in malga: la più vicina e quotata è Zore, dove si produce latte di capra e formaggi, ed è facilmente raggiungibile a piedi dalla piana.
Sempre che non ci si voglia cimentare ai fornelli: lo chalet dispone di una cucina fornita di tutti gli utensili necessari e anche di un barbecue esterno. Come terminare poi la giornata se non con un bel falò sotto un cielo di stelle? Meglio ancora con una cioccolata calda tra le mani, per rigenerarsi a ritmo lento, lontani dalla frenesia della città.
Situato alle pendici della catena del Granmonte, Casa Narauni aspetta i suoi ospiti nello splendido altopiano di Campo di Bonis, in compagnia di una vasta piana alternata a macchie di pini, la cui bellezza è seconda solo al suo magico silenzio, rotto soltanto dal fruscio dei cavalli, dei caprioli e di qualche scoiattolo. Certo: non c’è posto al mondo come la propria casa. Ma qui ci si avvicina molto a quella dei propri sogni.
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