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Vivere Cortona On The Move come ospite Canon

Se mi chiedessero di riassumere il Cortona On Move di quest’anno, utilizzerei la parola resilienza.

Giunta alla sua decima edizione, questo festival internazionale non ha potuto festeggiare il suo primo compleanno a due cifre, prendendo anche le parti di chi quest’anno a causa dell’epidemia di Covid-19 non ha potuto celebrare i propri traguardi, oltre a coloro che non hanno potuto riunirsi per trovare conforto per le proprie perdite.

Festeggiare sembra essere diventato quasi un atto superfluo in questo anno funesto, resta però un momento importante nella vita di qualsiasi persona o organizzazione. Non costituisce solo un momento goliardico, ma serve a porre l’attenzione su ciò che si è seminato, a come è germogliato, maturato e che frutto si è raccolto. È porre l’attenzione sulla strada intrapresa e su come questa, in un modo o nell’altro, ci ha portato da qualche parte.

Privati anche di questa parte importante a definire il punto della situazione, riprendere la strada non è mai stato così difficile. Ci troviamo a ripartire dopo una pausa forzata, che ci ha visto testimoni passivi di una malattia che si è insinuata senza chiedere permesso nei nostri paesi, città, case e, di conseguenza, nella nostra vita.

Siamo tutti testimoni di un cambiamento epocale nello stile di vita, nelle abitudini, nei valori, che va a riflettersi inevitabilmente sulla nostra cultura.

L’ormai affermato festival internazionale di fotografia, che da quest’anno ha voluto ampliare la sua offerta includendo tutta la visual narrative, non poteva rimanere a guardare. Tutti i paladini della comunicazione a mezzo di strumenti di condivisione universali hanno sentito l’urgenza di testimoniare e registrare questo delicato momento storico, andando a contribuire con il proprio lavoro alla memoria storica collettiva. 

Il momento giusto per estendere l’attenzione verso una maggiore varietà di narrazioni visive e strumentazioni in grado di raccontare storie sul nostro mondo.

THE CANON EXPERIENCE

Canon Italia mi ha invitata a Cortona dal 25 al 27 settembre per vivere le giornate conclusive di Cortona On the Move (COTM), una edizione questa del 2020 molto particolare.

Canon Italia ha affiancato questo Festival per il quarto anno consecutivo, in qualità di Digital Imaging Partner permettendo, nonostante le difficoltà di questo incredibile periodo storico, la riuscita dell’evento nella sua meravigliosa cornice toscana.

Approfittando dello scenario stimolante e di confronto del festival Cortona On Move,  ha riservato a me e ad un’altra decina di ospiti provenienti da tutta Italia una ‘imaging experience’ davvero immersiva.
Grazie all’invito dell’azienda che fin dall’inizio mi ha accompagnato nella mia passione per la fotografia, ho avuto l’opportunità da un lato di vivere in prima persona l’evento internazionale dedicato al visual narrative e di accedere alle 21 mostre diffuse in tutto il borgo. Dall’altro, ho potuto testare alcune delle più recenti tecnologie Canon, chiedere consigli a tecnici esperti, e scoprire le storie di fotografi affermati.

In particolare, ho scelto di armarmi della nuova Canon EOS R5 durante la “Canon Experience”: al Teatro Signorelli, Canon Italia ha infatti proposto una situazione legata al mondo della danza, da affrontare con attrezzatura a scelta tra la loro offerta. Ho equipaggiato la mirrorless con un 24-70 F2.8: un obiettivo versatile con un’ampia apertura e stabilizzazione dell’immagine a 5 stop.

L’ho sentita da subito mia…

In questa foto, io vista dagli occhi di Roberto Colombo durante la Canon Experience.

Durante l’esperienza del festival, ho potuto dare sfogo anche alla mia anima giornalistica intervistando alcuni dei fotografi protagonisti di questa edizione, uno dei quali ho rivisto sul palco del Teatro Signorelli durante le premiazioni finali dei vincitori del Premio Canon Giovani Fotografi.

Come ho anticipato, il festival non era solo dedicato alla fotografia ma all’intero universo narrativo visivo. Per questo era stato indetto anche un concorso video, organizzato in collaborazione con TRX Radio, che non ha fatto altro che alimentare una fiamma di curiosità per quanto riguarda l’utilizzo di attrezzatura Canon per esplorare il settore video…

LA CORNICE DI CORTONA ON THE MOVE

Arrivato alla sua decima edizione, Cortona On The Move è stato il primo festival italiano a ripartire dopo la pausa forzata della pandemia, il quale ha richiamato durante tutta l’estate appassionati e professionisti di fotografia e visual narrative.

La cornice, testimone della ricerca costante di opere che documentano l’incessante evoluzione del linguaggio fotografico, è il borgo etrusco di Cortona. Cortona On The Move ha infatti permesso di riaprire al pubblico e restituire a Cortona edifici storici di pregio, un tempo inaccessibili o abbandonati, diventati straordinarie sedi espositive.

Trovando il modo di organizzare l’evento nel pieno rispetto delle disposizioni normative, ha lanciato un messaggio positivo di ripartenza per tutte quelle realtà che sono rimaste a lungo bloccate. Ma prima di questo, è stato un grande esempio di resilienza, ovvero di capacità di evolversi e adattarsi a cambiamenti improvvisi e potenzialmente di lunga durata. Un valore che dovrebbe ispirare tutte le realtà, e ancor più tutte le persone, a reinventarsi.

Convinti che l’epidemia avrebbe annullato l’edizione 2020, anche l’organizzazione di questo attesissimo evento si è dovuta fisicamente fermare, ma lo scopo finale di questa manifestazione non lo ha mai fatto. La produzione e raccolta di contenuti visivi non poteva bloccarsi proprio ora che la storia era giunta ad un suo capitolo importante, e si è per questo cercato un modo per stimolare la narrazione di questo particolare momento storico. 

Sono stati per questo commissionati lavori inediti che hanno dato vita a “The COVID-19 Visual Project. A Time of Distance”, un archivio virtuale che per lungo tempo è stato considerato una alternativa al festival e che è andato a rappresentare una importante testimonianza di quei mesi di reclusione forzata.

Un viaggio negli ultimi mesi che poi si è potuto proporre fortunatamente allo scadere del lockdown, quando il mondo ha iniziato a reagire e ad aprirsi con cautela, formalizzando un nuovo codice di comportamento. Il festival ha voluto farsi spazio in questa nuova realtà nel suo formato fisico, quello per cui è meglio conosciuto, ma con alcune dovute restrizioni.

Lo si capisce fin da subito con la consegna del kit ufficiale: oltre ai soliti gadget, uno in particolare è più che mai indispensabile per coprirci la bocca. Questo nuovo modo di vivere è entrato inevitabilmente a far parte dell’esperienza di Cortona On The Move.

Il visitatore, ancora fresco e coinvolto emotivamente nel tema, ha potuto riflettere sulla pandemia e sul modo in cui ha influenzato la nostra vita, attraverso racconti visivi legati alla salute, società, economia, intimità e speranza.

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